Open. La Mia Storia by André Agassi

Open. La Mia Storia by André Agassi

autore:André Agassi
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Tennis, Sports & Recreation, Sports
ISBN: 9788806207267
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


16.

Penso che dovresti sbarazzarti di quel parrucchino, dice Brooke. E di quella coda di cavallo. Tagliati i capelli cortissimi e falla finita.

Impossibile. Mi sentirei nudo.

Ti sentiresti liberato.

Mi sentirei indifeso.

È come se mi suggerisse di farmi togliere tutti i denti. Le dico che può scordarselo. Poi me ne vado e ci penso su per qualche giorno. Penso alle pene causatemi dai miei capelli, alla scomodità del parrucchino, all’ipocrisia, alla finzione e alle bugie. Forse non è una pazzia, dopo tutto. Forse è il primo passo per rinsavire.

In piedi davanti a Brooke, una mattina, le dico: Facciamolo.

Fare cosa?

Tagliarli. Tagliamoli tutti.

Programmiamo la tosatura cerimoniale a tarda notte, a un’ora normalmente riservata alle sedute spiritiche e ai rave. Dovrà tenersi nella cucina della casa di arenaria rossa di Brooke, quando lei torna dal teatro. (Ha ottenuto la parte in Grease). Sarà una festa, dice, inviteremo qualche amico.

C’è Perry. E, nonostante la nostra rottura, c’è anche Wendi. Brooke è chiaramente seccata per la sua presenza, e viceversa. Perry è sconcertato. Spiego a Brooke e Perry che, nonostante la nostra storia d’amore, Wendi è ancora una cara amica, l’amica di tutta una vita. Farmi rapare è un passo drammatico e ho bisogno di avere intorno i miei amici per un sostegno morale, proprio come avevo avuto bisogno di Gil quando mi ero operato al polso.

Anzi, mi viene in mente che forse dovrei essere sedato anche per questo intervento. Mandiamo a comprare del vino.

Il parrucchiere di Brooke, Matthew, mi fa mettere la testa nel lavandino, mi lava i capelli e li raccoglie.

Andre… sei sicuro?

No.

Sei pronto?

No.

Vuoi farlo davanti allo specchio?

No. Non voglio guardare.

Mi fa sedere su una sedia di legno e poi – zac. Via la coda di cavallo.

Tutti applaudono.

Inizia a tagliare i capelli ai lati della testa, corti, vicino al cranio. Penso alla cresta da moicano fatta al centro commerciale di Bradenton. Chiudo gli occhi, sento il cuore che batte come se stessi per disputare una finale. È stato un errore. Un errore che forse segnerà la mia vita. J. P. mi aveva ammonito di non farlo. Ha detto che ogni volta che assiste ai miei incontri sente la gente che parla dei miei capelli. Le donne mi amano e gli uomini mi odiano per la mia capigliatura. Senza i miei capelli, ha detto J. P., nessuna multinazionale vorrà che reclamizzi i suoi prodotti. Adesso che J. P. ha smesso di fare il pastore per dedicarsi alla musica, fa qualche lavoro per la pubblicità, scrivendo canzoncine per spot radiofonici e televisivi, perciò sapeva il fatto suo quando diceva: Per quel che riguarda le aziende, Andre Agassi è i suoi capelli. E se i capelli di Andre Agassi scompaiono, scompaiono anche gli sponsor.

Ha anche insistito che rileggessi la storia biblica di Sansone e Dalila.

Mentre Matthew taglia, taglia e taglia, mi rendo conto che avrei dovuto dare retta a J. P. Quando mai mi ha consigliato male? Mentre ciocche dei miei capelli cadono a terra, mi sento cadere a pezzi pure io.

Ci vogliono undici minuti. Poi Matthew mi toglie d’un colpo la mantella e dice: Ta-tah!

Vado allo specchio.



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